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La storia dell’Armenia e del genocidio al Centro culturale San Magno

Il compito di far luce su questo episodio storico, lasciato nell’oblio, se non perfino da alcuni negato, affidato al prof. Giorgio Vecchio...

Molti hanno letto la “Masseria delle allodole” il romanzo di Antonia Arslan ( i fratelli Taviani ne hanno anche tratto ispirazione per il loro film) a cui va riconosciuto il merito di aver suscitato una certa attenzione verso le vicende del popolo armeno.
Tuttavia ancora poco noti sono i fatti reali; i dati relativi agli avvenimenti storici sono per lo più materia per specialisti per studiosi impegnati nella ricerca storica.
Ricorrendo quest’anno il centenario del genocidio degli Armeni il Centro culturale San Magno ha promosso una conferenza per approfondirne la conoscenza.

È stato affidato il compito di far luce su questo episodio storico, lasciato nell’oblio, se non perfino da alcuni negato, al Professor Giorgio Vecchio, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Parma.

Il docente è particolarmente documentato sull’argomento avendo sviluppato la sua ricerca anche nell’ambito dei genocidi che hanno insanguinato il XX secolo.

La storia dell’Armenia e del genocidio, annunciata nell’invito alla conferenza con il titolo “ METZ YEGHERN (il grande male). A CENT’ANNI DAL GENOCIDIO DEGLI ARMENI”, ha sollecitato la curiosità, il bisogno di conoscere, di un notevole numero di persone che si sono ritrovate mercoledì 25 marzo in Basilica a San Magno, alle ore 21.
Il Prof. Vecchio ha saputo calamitare l’attenzione dei presenti con una relazione ampia, rigorosa, delineando un quadro puntuale del complesso contesto storico e ambientale. Ha percorso, in una rapida, ma precisa panoramica, l’evoluzione storica di quell’ampio territorio che unisce Oriente e Occidente, teatro, nei secoli, di scontri fra civiltà, dell’avvicendamento di diverse dominazioni, culla di religioni. È un territorio in cui le minoranze, sia etniche che culturali e religiose, hanno scontato atrocemente la volontà di difendere la propria identità. È questo il caso degli Armeni, popolo di antichissima origine, tra i primi a riconoscere il Cristianesimo come patrimonio integrante della propria civiltà, stanziato su un territorio oggetto di contesa tra grandi imperi, dall’antichità fino ai nostri giorni.
A supporto del proprio resoconto Giorgio Vecchio ha anche proposto alcune toccanti testimonianze, rese con efficacia interpretativa da Giorgio Orsini: dei brani tratti dal già citato romanzo della Arslan (racconto romanzato, ma ricco di interessanti notizie) e i racconti di missionari, raccolti nello studio di M. Impagliazzo “Una finestra sul Massacro”.
Quale insegnamento ricavare da questa pagina di storia ancora abbastanza recente? Sicuramente l’incontro è stato un valido aiuto per comprendere e valutare fatti poco noti e prendere consapevolezza di tante questioni che ancora oggi travagliano un’area geografica a noi vicina.

Maria Teresa Padoan

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Marzo 2015
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