Lega Nord e Fiamma Tricolore tornano sulla vicenda dei parcheggi attorno alla sede della associazione italo-arabo. Di seguito i rispettivi comunicati e una nostra considerazione

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Sulla vicenda dei parcheggi di via XX Settembre “riservati agli islamici”, sia la Lega Nord Legnano che il Vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti si sono attivati a livello comunale e regionale.

“E’ intollerabile che un parcheggio pubblico diventi una moschea all’aperto e, fatto ancora più grave, che l’accesso all’area sia impedito ai residenti fino al punto da minacciarli anche con atti vandalici alle auto”. Così Fabrizio Cecchetti (LN), che ha presentato un’apposita interrogazione con risposta scritta all’Assessore regionale alla sicurezza con la quale sollecita interventi, azioni e accertamenti.

Anche la sezione di Legnano della Lega Nord si è attivata sulla questione e presenterà un’apposita interrogazione con richiesta di risposta scritta al Sindaco e all’assessore alla sicurezza per avere chiarimenti e riscontri in merito.

“Non possiamo che ringraziare il Vicepresidente Fabrizio Cecchetti per essersi subito attivato sulla vicenda ed averci permesso di arrivare a fare un’azione congiunta sia a livello comunale che regionale” così Mario Proverbio, Segretario della sezione di Legnano della Lega Nord, che prosegue “La questione sollevata, se confermata, sarebbe molto grave. Dal canto nostro ci attiveremmo affinchè vengano eseguite tutte le verifiche e gli accertamenti del caso.”

Lega Nord sez. Legnano

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Nella serata di venerdì 19 settembre 2014, il M.S. Fiamma Tricolore unitamente con Forza Nuova, sono scesi in piazza per manifestare contro l'abuso perpetrato dagli appartenenti dell'associazione islamica sita in via XX Settembre. Quella di ieri è il continuo di un percorso di mobilitazione, il cui primo obbiettivo è la modifica radicale delle scelte assunte dalla Giunta Comunale, ma anche un primo punto di sintesi delle tante iniziative territoriali che sono state organizzate e si sono sviluppate in molte città.

Per questo abbiamo già, senza sosta, organizzato da subito i prosssimi appuntamenti. Dovranno esserci, quindi, altre giornate di mobilitazione nelle quali rendere ulteriormente chiara la distanza fra i bisogni di Legnano e dei suoi cittadini, con ciò che viene ritenuto a torto utile e necessario dall'attuale Giunta Comunale.

Pur consapevoli dello sforzo che stiamo chiedendo ai militanti di entrambe le formazioni politiche, dovremo organizzare presidi e volantinaggi, in tutte le città nelle quali la sicurezza latita.

Quello che stiamo vivendo è e resterà uno dei periodi più difficili della recente storia del Paese, ma è in gioco la stessa idea di democrazia, garante tanto dei diritti di cittadinanza quanto il diritto alla sicurezza. Ciò richiede a tutti noi, uno sforzo straordinario e senza precedenti.

Antonio Izzo, segretario cittadino Fiamma Tricolore Legnano

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Nonostante le verifiche delle autorità non abbiano riscontrato nulla di irregolare nella zona dove ha sede l'associazione italo-arabo, la politica ha voluto intervenire ancora oggi con comunicati di critica a presunte illegalità compiute dalla comunità islamica.
Come si sa, la vicenda è nata da notizie di stampa locali che hanno avuto eco anche a livello nazionale. Uno "scoop" giornalistico che, però, si è sgonfiato al punto da diventare un flop.
Noi giornalisti siamo fatti così. Presi dal mestiere, rincorriamo la notizia, dando fiducia ai "si dice", per la credibilità assegnata da sempre ad un certo informatore. Non c'è malignità. Ma da questa vicenda qualcosa da imparare c'è. Perchè, soprattutto qui, c'è di mezzo la dignità delle persone, al di là della loro fede. Perchè qui c'è il rischio di far scoppiare forme preoccupanti di razzismo, c'è il pericolo di creare contrasti tra comunità quando, invece, ci sarebbe più bisogno di trovare occasioni di convivenza.
La prossima volta, prima di seguire i "pifferai magici" di turno, a chi si è subito avviato alla… guerra santa proponiamo l'invito di pensarci bene. Anche loro, i "pifferai", pur bravi che siano, a volte prendono cantonate. 

marco tajé