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Dal Friuli a Legnano: la “casa” degli alpini compie 25 anni

Tappa importante per la sede delle penne nere: inizialmente la struttura usata dai friulani per le famiglie terremotate del 1976 - Piccioni: "Casa nata dalla sofferenza, oggi è per tutta la comunità"...

(g. somazzi) – Dal terremoto del 6 maggio 1976 in Friuli a sede degli alpini alla Canazza.
Si, perchè la sede delle penne nere di Legnano, che oggi compie 25 anni, inizialmente era proprio situata in Friuli, per dare un tetto a chi era stato colpito dalla catastrofe: consisteva, infatti, in due moduli abitativi dove vivevano famiglie terremotate e aiutate dagli stessi alpini legnanesi andati sul posto, con la sezione di Milano, per ricostruire il paese dopo la calamità naturale. Poi, i due moduli, sono arrivati in città, diventando la "casa" delle penne nere.

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Alpini: compie 25 anni la baita 4 di 14

È questa la storia della baita di via Ebolowa, inaugurata il 15 settembre 1989. E, come spiega l'ex presidente della sezione "Alpini di Legnano" Giorgio Piccioni «questa struttura proviene dalla sofferenza, ora è un luogo aperto ai bisogni di tutti».

Piccioni, commosso ed emozionato, ha ricordato tutte le tappe che hanno portato a questo speciale anniversario: «Il gruppo "Alpini di Legnano" esiste da 82 anni e solo 25 anni fa siamo riusciti a inaugurare la nostra sede alla Canazza. Questa nostra struttura proviene dal cantiere numero 6 di Magnano in Riviera del Friuli e ha accolto due nuclei famigliari sopravvissuti al terremoto del '76. Noi, come alpini, siamo andati sul posto per aiutare a ricostruire il paese. Quando il loro sindaco ha messo in vendita i moduli abitativi, non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione e abbiamo acquistato questa struttura pensando al futuro».

Si tratta di una sede conquistata con molti passi compiuti da tante persone appartenenti a diverse realtà legnanesi: «I due moduli, smontati e imballati, sono rimasti per 3 anni nel cortile della mia casa (vedi foto  a lato) – racconta Piccioni – e nel frattempo siamo andati alla ricerca di un posto dove poterla collocare. Poi, il sindaco Cattaneo ci fece un'offerta: occupare il vecchio tracciato di strada proveniente dal Bosco Ronchi che si trovava tra i due asili nido alla Canazza. Abbiamo subito accettato e iniziato a lavorare per bonificare l'area: con le nostre mani è stata ripulita la zona».

Piccioni, con la voce rotta dall'emozione, prosegue:  «E così, senza un progetto, armati solo di entusiasmo e intuito, ci siamo messi all'opera per costruire la nostra baita.  La prima posa è andata male in quanto la struttura era troppo larga e lunga. Ma non ci siamo dati per vinti e abbiamo smontato tutto. Il secondo tentativo è andato meglio, anche se verso la fine ci siamo accorti che mancava un metro per completare la struttura. Fortunatamente, abbiamo trovato una soluzione valida per concludere i lavori, eseguiti con amici e l'aiuto di aziende private del territorio».

Un traguardo davvero importante, insomma, quello per i primi 25 anni della sede delle penne nere legnanesi: «Abbiamo dato dignità ad un'area abbandonata, trasformandola in un posto verde – conclude felice Piccioni -. In questi 25 anni la baita si è arricchita con la cucina, costruita intorno al 2000, e in seguito con la realizzazione del pergolato. E' straordinario pensare che da quella tragedia è nata questa realtà positiva, da 25 anni dedita alla solidarietà e all'aggregazione».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Settembre 2014
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