Yahya Ait Onakrim, al centro con la barba, il giovane predicatore che ha tenuto il sermone durante la festa

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Almeno 800 fedeli, stamane, alla manifestazione di chiusura del Ramadan islamico, svoltasi al parco di via dell'Amicizia.

L'iniziativa, per il terzo anno di seguito, è stata organizzata dall'Associazione culturale Italo-araba di Legnano e comuni limitrofi. Presente sul territorio dal 2005, in via XX Settembre, è presieduta da Mustapha Lhamid che, oggi assente, è stata rappresentata da un gruppo di consiglieri guidati dal vice presidente Oualid Dardoury.

Uomini, donne e bambini, già alle 8 di questa mattina, si sono radunati nell'area verde per dar vita alla "Eid-al-Fitr" una delle feste più importanti nel mondo musulmano a conclusione del periodo di riflessione durante il quale si rispetta, tra gli altri, anche il precetto del digiuno diurno e che si svolge durante il nono mese dell’anno, secondo il calendario lunare islamico.

La festa è stata curata in ogni dettaglio. All'arrivo, un gruppo di "posteggiatori" segnalava le aree in cui parcheggiare auto, moto e biciclette, per non creare disagi al traffico dei residenti. All'interno dell'area, una zona è stata riservata al divertimento dei bambini, un'altra ai servizi igienici, una ancora in cui lavarsi prima di accedere all'area della preghiera (rivolta alla Mecca), una ancora destinata al ristoro, a base soprattutto di dolci tipici.

"La nostra è un'associazione aperta al dialogo – il commento degli organizzatori disponibili al colloquio e a lasciarci visitare il parco anche durante la preghiera – . La compongono associati di origine nord africana, asiatica e anche sudamericana. La convivenza e la multiculturalità sono tra i nostri obiettivi ed è per questo che siamo pronti a farci coinvolgere e a participare ad iniziative organizzate da altre associazioni locali".

Dopo l'arrivo di tutti i fedeli e una lunga serie di preghiere (quasi una interminabile litania inneggiante ad Allah), attorno alle 10, il sermone pronunciato dall'imam Yahya Ait Onakrim. Uomini, il gruppo decisamente più numeroso, da una parte, le donne rigorosamente dall'altra. A separarli solo un nastro. Una quindicina di minuti trascorsi dai presenti in assoluto silenzio. Dopo il discorso in arabo, una breve traduzione in italiano. 

"Nel giorno del Giudizio – ecco una sintesi – ciascuno di voi sarà giudicato per quello che avrà compiuto nel mese del digiuno e per tutta la sua vita. Arrivate preparati a quel giorno per essere vincitori. Adesso, cambiate percorso. Nel tornare a casa, non rifate la stessa strada che avete compiuto per venire qui. Il Profeta cambiava sempre strada il giorno della festa. E voi, donne, abbiate una buona educazione. Solo così potrete crescere bene i vostri figli".

La conclusione è stata riservata a una gustosa colazione con tanti dolci. Impossibile resistere all'invito sia per i cronisti, che per i soli due funzionari della Questura presenti, a conferma di come la festa si sia svolta nella tranquillità più profonda e non abbia avuto bisogno di controlli particolari da parte delle Forze dell'ordine.

marco tajè (ha collaborato manuela zoni)