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«A Legnano un presidio contro l’arresto cardiaco»

E' il sogno dell'associazione "Sessantamilavitedasalvare" - Alla serata per divulgare la cultura dell'emergenza è intervenuto il dr. Giudici rianimatore dell'ospedale di Legnano...

(g.somazzi) – «Legnano, come Piacenza, in prima linea nella lotta contro l'arresto cardiaco».

È la speranza espressa da Mirco Jurinovich presidente dell'associazione cerrese "Sessantamilavitedasalvare" durante la serata, tenuta nei giorni scorsi, dedicata  all'utilizzo del defibrillatore. L'evento, organizzato in collaborazione con gli “Amici del Cuore Altomilanese”, si è svolto a Palazzo Leone da Perego.

Tra il pubblico presenti, l'assessore alla Polizia Locale Antonino Cusumano e il consigliere comunale Riccardo Olgiati, unici esponenti dell'amministrazione municipale.

Nel corso della serata, dal titolo "Shock & Go… e la vita riparte" è stato illustrato come sia possibile coinvolgere la comunità per sconfiggere la terribile incidenza della morte cardiaca improvvisa, mediante la diffusione di una cultura dell'emergenza e l'implementazione della rete di defibrillatori semiautomatici. 

Dopo la proiezione del documentario "Vital Shock Progetto Vita Piacenza", un efficace progetto di defibrillazione pubblica preso ad esempio da altri Paesi Europei, è intervenuto il dott. Riccardo Giudici (nella foto a sinistra) rianimatore dell'azienda Ospedaliera di Legnano e responsabile provinciale Croce Rossa, area tutela e protezione della salute e della vita.

Giudici ha sottolineato quanto sia importante divulgare la  cultura dell'emergenza: «In casi di arresto cardiaco è necessario riuscire ad intervenire subito. Meno tempo passa più vi sono possibilità di salvare la persona.  Quando cessa la circolazione sanguigna, viene improvvisamente a mancare l'ossigeno al cervello e si ha in pochi secondi la perdita di coscienza. Dopo 4 minuti iniziano i danni cerebrali, dopo 10 minuti le lesioni diventano irreversibili  e interviene la morte cerebrale. Quindi, il vero problema è la qualità della vita dopo un arresto cardiaco.  Un'ambulanza in città interviene in circa 8 minuti. Troppi. È importante agire con tempestività, avendo l'accesso anche ad un defibrillatore semiautomatico, uno strumento salvavita che dev'essere posizionato nei punti ad alta frequentazione oltre che nei centri sportivi».

Durante l'incontro, due noti legnanesi hanno portato la loro testimonianza come sopravvissuti ad un arresto cardiaco: Giorgio Piccioni ex presidente del "Gruppo Alpini" di Legnano e Tommaso Di Lena responsabile del coordinamento di Milano Vigili del Fuoco. Entrambi hanno sottolineato quanto sia stato importante la velocità con la quale sono stati soccorsi: un fattore determinante che ha permesso loro di poter riprendere la loro vita nel punto in cui è stata interrotta.

A fine serata non è mancata la polemica verso il Comune di Legnano che, in questi giorni, ha acquistato un Dae, collocandolo in una cassetta metallica lucchettata. Una scelta non condivisa dai presenti, in quanto in caso di effettiva necessità lo strumento salvavita risulterebbe di difficile accesso. Le lamentele sono state recepute dall'assessore Cusumano.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Luglio 2014
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